Intervista a Tobia Marcotti, CEO & Architect di ITI Studio

Un dialogo sulla collaborazione con D&D

Da quanto tempo collaborate con D&D e cosa apprezza maggiormente di questa realtà?

La risposta non è semplice, perché la collaborazione tra D&D e il nostro studio è iniziata prima del mio ingresso, avvenuto nel 2001. In realtà, D&D aveva già instaurato un rapporto di lavoro con mio padre prima che io entrassi a far parte dello studio.

C’è una persona di D&D con cui ha un rapporto particolare?

Sì, ho avuto un rapporto molto stretto con Elio De Stefano, soprattutto nei primi anni, grazie al progetto dell’ospedale San Luca, a cui ho lavorato dal 2001 al 2010. È stato il nostro punto di riferimento per tutta la parte di computazione del progetto e, sebbene fosse la mia interfaccia principale, ho avuto modo di collaborare anche con Alberto Minchella, un professionista che stimo molto.
Sin da subito abbiamo condiviso un principio fondamentale: l’importanza di una documentazione progettuale chiara e funzionale.
Come progettista, so quanto sia essenziale spiegare con precisione l’intento progettuale, affinché chi costruisce possa realizzare fedelmente quella visione e chi investe sappia esattamente per cosa sta pagando.
Sebbene possa sembrare un concetto scontato, la realtà dimostra il contrario: un’approssimazione nella rappresentazione o nella descrizione può generare confusione, portando il committente a non capire cosa sta pagando e l’impresa a non sapere esattamente cosa deve costruire, con il rischio di inevitabili contenziosi. Questo principio ha rappresentato la base solida della nostra collaborazione con D&D.

Qual è, secondo lei, un punto di forza di D&D?

Senza dubbio, la loro passione per la costruzione e l’attenzione al dettaglio. Ogni elemento viene considerato con grande cura: ogni mattone ha un peso, sia letteralmente che metaforicamente. Questa attenzione si riflette anche nella gestione del cantiere, come, ad esempio, abbiamo visto nel progetto dell’ospedale San Luca, dove sono state adottate soluzioni innovative per migliorare l’efficienza del cantiere stesso.
Un altro aspetto che li contraddistingue è la capacità di rispettare i budget.
Non sempre questo è apprezzato dagli architetti, che come me puntano ad una eccellenza senza compromessi, ma di certo è un elemento che i committenti sanno valorizzare.

E quando la comunicazione non fluisce serenamente?

In un rapporto lavorativo di lunga durata, è normale che ci siano state divergenze di opinione. Tuttavia, la relazione umana ha sempre avuto la priorità su tutto il resto. Credo che questa capacità di mettere l’aspetto umano al centro del dialogo sia una qualità particolarmente apprezzabile, e D&D l’ha sempre dimostrata.

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