Perché alcuni edifici restano impressi nella memoria

Comprendere come un edificio possa diventare un simbolo per una città è fondamentale per progettare spazi che non siano solo funzionali, ma che trasmettano identità e senso di appartenenza.
In architettura, la scelta dei materiali non è mai solo una questione tecnica o economica, ma un elemento espressivo potente, capace di trasformare un edificio in un’icona visiva e sensoriale. Tuttavia, non è solo la materia a determinare il successo di un progetto: la posizione, l’accessibilità e il rapporto con il paesaggio giocano un ruolo altrettanto cruciale. Un esempio perfetto di questa sinergia è la Allianz Arena di Monaco, progettata da Herzog & de Meuron.
Questo stadio, divenuto uno dei simboli della città, è il risultato di un’attenta progettazione che integra materiali innovativi, un’accurata pianificazione urbana e un’esperienza spaziale studiata a ogni livello.

Un corpo luminoso e mutevole
L’elemento più distintivo della Allianz Arena è il suo involucro in ETFE (Etilene-TetraFluoroEtilene), un polimero traslucido e leggero, in grado di illuminarsi e cambiare colore grazie a un sofisticato sistema LED. Questo materiale trasforma la struttura in un’entità viva, capace di adattarsi agli eventi e alle emozioni del pubblico, rafforzando il legame con la città e i tifosi. Inoltre, le membrane sul tetto e sull’esterno sono autopulenti, costantemente ventilate e pesano solo un trentesimo del vetro, garantendo un’efficienza difficile da ottenere con altri materiali.




Un’esperienza di avvicinamento immersiva
Uno stadio non è solo ciò che avviene al suo interno: l’esperienza del pubblico inizia molto prima di varcare i tornelli. Il percorso di ingresso alla Allianz Arena è pensato come una processione attraverso un paesaggio aperto, in cui il corpo luminoso dell’arena si staglia come un punto di riferimento nel territorio. Qui il materiale gioca un ruolo fondamentale nel definire il contrasto tra la trasparenza dell’involucro e la solidità del suolo, accentuando la sensazione di avvicinamento a una struttura quasi sospesa.
Un paesaggio progettato per il movimento
Oltre allo stadio in sé, anche il suo contesto è stato progettato con grande attenzione. I parcheggi sono disposti strategicamente tra la stazione della metropolitana e l’ingresso dell’arena, creando un paesaggio artificiale che accompagna i tifosi nel loro percorso. Questo spazio è arricchito da fasce di verde che si fondono armoniosamente con la vegetazione circostante, mentre i sentieri sinuosi in asfalto modellano il ritmo e il flusso delle folle, richiamando l’idea di una processione. L’architettura non si limita a costruire edifici, ma a modellare esperienze collettive.

Il rapporto con il contesto urbano
La posizione di uno stadio è una scelta strategica che influenza profondamente la sua fruizione e l’integrazione con la città. L’Allianz Arena di Monaco è situata in un’area ben collegata alle principali arterie stradali e servita da mezzi pubblici, come la metropolitana, che facilita l’afflusso e il deflusso dei tifosi. Questo non solo ottimizza la gestione del traffico, ma crea anche un’esperienza più fluida e organizzata per gli spettatori, riducendo l’impatto ambientale degli spostamenti.
L’architettura come mezzo narrativo
La Allianz Arena dimostra come la materia, il design e la pianificazione urbana possano fondersi per creare un’icona architettonica. L’uso dell’ETFE, il rapporto con il paesaggio e lo studio dell’accessibilità non sono elementi separati, ma parti di un unico racconto che trasforma uno stadio in un simbolo. Questo approccio va oltre la semplice costruzione: è un modo per progettare emozioni, identità e relazioni tra architettura e società. In fondo, i materiali non sono solo elementi strutturali, ma veri e propri vettori di significato.
Photo credits: Herzog & de Meuron Basel Ltd.